Caldo. caldo afoso. maglietta appiccicata. ghiaccioli blu finiti. la finestra aperta lascia entrare solamente il rumore di qualche macchina. niente vento. calma piatta. la tv è spenta e la casa tremendamente silenziosa. Ogni tanto il suono del cellulare mi riporta nella dimensione spaziotemporale corrente. purtroppo. e mi sovvien l'eterno. Per scongiurare il calore, i capelli son raccolti con uno di quegli aggeggi che somigliano tanto a fauci di drago. quelli delle fiabe. e fanno somigliare me a una giapponesina. buio. ho sonno. ma non riposo. mi va di "far andare i tasti". le dita. e i pensieri. tornata pesante, la settimana. con piacevoli picchi di felicità apparentemente effimera ma che poi invece staziona. sorrisi a zampilli. strappati, regalati. che valgono quanto un bicchier d'acqua nel deserto. manna. dai cieli. un deserto sempre più vasto e arido. acqua, acqua, acqua.