Si.. lo so. ultimamente faccio post un po' strani. News anonime, notizie brutte e poche riflessioni come un tempo. la verità è che sto passando dei momenti bui alternati a istanti di luce immensa. Come quando entri in quelle gallerie, in montagna, con le aperture laterali, tipo branchie.. e più vai forte e più le luci si alternano come dei flash di macchina fotografica.. e così anche il rumore. intermittente come quando si fa quel gioco da bambini picchiettando con le mani sulle orecchie. e le immagini, come in un vecchio super8 rovinato dal tempo. Sull'asfalto zebrature, luci e ombre che si susseguono proprio come nella vita.. e io, con l'occhiale scuro momentaneamente alzato sulla fronte, che a fatica riesco a distinguere la strada, mi preparo a ricevere la luce abbagliante finale disturbato dal chiaro scuro della velocità. rallento. almeno è più delicato. anche se meno veloce. e intenso. dalle branchie scorci di paesaggi, di natura, di verde, di tranquillità. sulle pareti piastrelle bianche quasi ad abbellire un qualcosa che di bello molto probabilmente ha poco.. il soffitto è di un color grigio topo e di un materiale non ben definito. pare incrostato, dai vapori di tutti gli errori, dagli sfoghi rabbiosi e dai momenti di puro sconforto. tutti gli umori e i pensieri si vanno a mescolare e depositare proprio lì.. quelli pesanti, invece, restano aggrappati e tentano di rallentare la corsa.. ogni tanto una luce artificiale tenta invano di far luce su zone buie. strane forme di lampadari applicati precariamente sulle pareti incurvate della galleria. Sono gli amici. che cercano di guidarti verso l'uscita, di aiutarti, di farti star sveglio e vigile con le mani strette sul volante. eppure alcuni di loro sembrano puntare dritto verso fuori, da una di quelle branchie, facendoti sembrare la strada più breve per arrivar subito fuori.. eppure non è così.. c'è qualcuno, o forse anche due, che ci precede.. e per terra disegna la via con quelle linee bianche tratteggiate, che nei libri stanno a indicare "ritagliare" mentre qui rappresentano il destino.. che è tracciato ma va seguito. e io sono qui, puntuale o no, mano sul volante, l'altra sul cambio. un occhio, ogni tanto, sullo specchietto a quel che è stato, ma con lo sguardo ben fisso verso l'uscita. l'intermittenza mi da molto fastidio, confonde. ma resisto. dal finestrino socchiuso, un soffio d'aria, come piace a me, per non soffocare. odio l'aria condizionata. è come l'erba sintetica. o i tessuti plasticosi industriali tipo pile. entrano profumi e odori che danzano al cospetto delle mie nari. Riconosco la puzza dell'esterno, di quel posto che voglio abbandonare ma fortunatamente mi pare già di sentire il sapore dell'esterno. dei fiori e dei prati, ma anche delle nuvole e del vento. qualche volta butto l'occhio fuori..è bello. sto arrivando, dico. la radio trasmette un pezzo potente, incazzoso.. "Grumpy". proprio come me. dopo una serie di inutili ballad smielate che han tentato di annoiarmi e addormentarmi. voglio arrivare in fondo, da te. e sorridere insieme a te. e continuare il viaggio insieme a te. schiaccio giù. col destro. e schizzo via.. solo verso la meta. ora, per favore, .. Non parlate al conducente. (o come mi pare si dica ora "è severamente vietato distrarre il conducente dalla guida"..)


"..e non dimenticate di salire a bordo solo muniti di un documento di viaggio valido e precedentemente obliterato..grazie"