tre minuti di..
propaganda personale

Eccomi qua.
altri due quadri.
quadrati questa volta.
e devo dire che è un formato che mi piace..
ba..
anche se oltre a questo ci sarebbe un altro motivo
che mi ha fatto scegliere il quadrato..
ma non è ancora il momento di dirlo.
e chi sa sa.
si dovrebbe dire
"you know who you are.."
magari poi lo dirò..

Son arrivati in questa domenica strana.
dopo il caos calmo del Salone del Mobile
un venerdì e un sabato emotivamente intensi
una domenica di sole
di malinconia
nella quale ho preferito
al campo da basket
i pennelli, della musica, una birra..
strambo..
come una domenica nella quale l'Inter vince lo scudetto
bah..

il primo,
rosso,
30x30
(lo sognavo 100x100,
ma mancava la tela..)
acrilico, come sempre
oro e brillantini come di recente mi piace
e in più
un esperimento, il silicone.
"scoperto" da poco
che "solleva" le parti dorate.
era da tempo che avevo in mente quest'immagine,
anche se in relatà me la sognavo bianca su fondo blu..
(e non è detto che non la realizzi)
così in effetti è un po' natalizia,
un po' bandiera di un ipotetico paese dell'area turco-orientale..
ma se non ci si pensa..

il secondo,
40x40
acrilico, of course.
coi miei blu,
i miei rossi,
oro e brillantini (mania del periodo)
e quel verde acido che è proprio difficile da usare..
ma bello..

i soggetti, come sempre, non li spiego. (anche perchè sarebbe complesso..) e poi perchè mi piace sapere cosa ci vede la gente e che sensazioni regala.. che credo sia un po' il bello di qualsiasi arte. Le foto non sono il massimo. Dal vivo si vedono meglio (bene o male?) le pennellate, quelle che amo tanto io. quando arriverò alla mia prima personale, allora ne potrete godere tutti.. scherzi a parte, attendo commenti..

sinceri

da un mio post precedente:
Non sono Warhol, e nemmeno Monet..
ma nemmeno Scerbanenco o Pennac..
tantomeno Leonardo da Vinci..
sempre detto..
e sinceramente non mi permetto nemmeno..

da un altro post precedente:

Non amo mostrare i miei quadri, curioso. come non amo far legger ciò che scrivo e metter in vetrina ciò che faccio. anche se, ultimamente, anche grazie a questa specie di blog, mi sta venendo più facile. non che sia timore, o paura di non esser un genio o un maestro, anzi. non mi importa proprio nulla di questo, solo, mi dicono, esiste un periodo, per tutti gli "artisti", nel quale si rifiuta l'eposizione, il pubblico e perfino la vendita. è la fase forse più pura. si crea per se stessi, non per gli altri, non per vivere. e allora perchè non tenersi tutto dentro? già. credo che la penna sulla carta, il pennello sulla tela, le dita su una tastiera non siano poi movimenti così prevedibili. sono spontanei. sono incontrollabili. fiumi che prendono velocità durante il corso. e che sfondano tutto poi. timidezza e insicurezza..

tutto spazzato.

ed ecco ciò che resta.
cenere.
riccioli di gomma per cancellare.
trucioli di legno e briciole di pane..
lacrime miste a sangue..