Bruce Springsteen - Milano 29/11/07?
5 euro consumazione inclusa
5 euro consumazione inclusa
Questa non è una storia rock'n'roll ma una storia di passione. Bruce Springsteen a Milano, unica data in Italia. Biglietti esauriti ancora prima di essere messi in vendita. Mistero. Già dal tardo pomeriggio il Forum è un mix tra una sagra di paese e un mercato internazionale. Bancarelle con magliette del live di S.Siro '85, baracchini che preparano di tutto, sapori e culture che si mischiano, hot-dog, cotolette, crauti e salamelle, patatine, pizze, pizzette, ognuno ha la proprio specialità e ognuno la propria musica. O meglio, il proprio album del Boss. Percorrendo la strada che dal parcheggio porta al palazzetto, attraverso il mitico sottopassaggio, si può ascoltare qualsiasi album di Bruce semplicemente spostandosi di qualche metro. Altro che Ipod e aggeggi vari, questa è multimedialità. Passo avanti "Born to run", altro passo "the River", due saltelli "the Rising" e così via.. I venditori di t-shirt si spostano strategicamente e cercano di posizionarsi nel modo migliore per accogliere la folla. Sopravvivenza. Se sbagli location sei morto. E così fanno i venditori di birra (e acqua) dotati di catino refrigerato con le loro promozioni 2 becks 5 euro, 5 birre 10 euro e via discorrendo. Darwin ne avrebbe di che divertirsi. I bagarini, strana specie assolutamente NON in via di estinzione, sono alla ricerca di biglietti da comprare e i pochi che hanno te li proprinano alla modica cifra di 250/300 euri pagabili in unica rata preferibilmente in luogo poco luminoso. Avvicinandosi all'ora X i prezzi "scendono" intorno ai 100, che ci potrebbe stare ma che in fondo non ci sta. In mezzo, si possono chiaramente distinguere due tipologie di fans: la massa ridente che si avvia verso i cancelli bigliettomunita e i tanti abbacchiati speranzosi di trovare un tagliando, o anche solo un sistema, per riuscire a vedere il Boss. I primi corrono verso la meta, felici. I secondi, come si dice a Milàn, pirlano in giro con volti sconfortati e a tratti disperati. Bruce Springsteen mobilita. Ha una schiera di fan davvero micidiale e non solo per numero ma anche per passione e determinazione. Io faccio parte dei secondi e seduto in disparte, ormai stufo di pirlare, osservo la gente. I "movimenti" dei bagarini. I discorsi degli altri senza-biglietto. Siamo come rom del rock'n'roll. Alla disperata ricerca di un tetto da metter sulla testa, quello del forum. Mi sposto. Vado verso la BruceDiscoteca a vedere come gira il fumo. Niente. Musica e panini. Birra e magliettine. Girovago cercando un varco per l'invasione e mandando sms alla mia zia, fan numero uno del Boss (e con una storia bellissima), "bloccata" da importanti clienti russi in quel di Pietrasanta (LU), aggiornandola sui prezzi. Lei si dice pronta, e io ci credo, a partire anche a tempo brusciato come dicono in Versilia. Un gruppo di ragazzi, saranno una dozzina, come una truppa organizzata sta avanzando un attacco dal fianco debole dell'impianto. prima scalinata verso il cancello e tentativo di scavalcaggio. Pochi secondi e uno del gruppo si accorge che il cancello, adibito a uscita, è aperto e allora in pochi istanti tutta l'armata, o quasi, è dentro. Io faccio tesoro delle strategie altrui e mi armo di pazienza, pur non essendo l'unico ad aver notato l'accaduto. La criminalità organizzata bigliettara meglio conosciuta col termine di Bagarini, visto la scarsa disponibilità di biglietti, fiuta l'affare e si mette immediatamente in commercio con la coppia di pettorine gialle adibite al controllo dei due cancelloni di uscita (per motivi di sicurezza senza lucchetti, ovviamente). In men che non si dice l'accordo è trovato. I due capetti restano sul piazzale. Gli altri 6/7, dopo aver appreso la nuova tattica (tutta spiegata in strettissimo napoletano, incomprensibile al resto del mondo), partono e si mischiano nella folla. In breve, si presentano, a turno, i "clienti occasionali" che, uscita la 5o euro, vengono accompagnati da Johnny Capoccia al suddetto cancellone che, allungata una banconota a Jimmy Pettorina, si spalanca. Io assisto divertito e schifato. Quasi orgoglioso dei napoletani, se lo fossi anch'io forse, ma vergognandomi di essere italiano. Mondo aparte. Geni del crimine. Nel frattempo il cancellone principale, diventato secondario, è sorvegliato da Jack LoSmilzo, un teen di poche pretese e anche di poche speranze (se non mangia più spinaci). Poco dopo, infatti, butto l'occhio e vedo la porta del Paradiso sguarnita. Io come un condor da area di rigore con passo felpato affronto la prima scalinata. Arrivato al cancello, un piccolo sguardo e di Higuita nemmeno l'ombra. Cuore che pulsa sangue a tutto spiano (non ti abitui mai, in fondo, e poi tutto sommato è una bella sensazione. L'adrenalina) e secondi che passano lenti e rumorosi. La mano si poggia alla maniglia, gli occhi si chiudono. Aperto. E poi è corsa sulle scale. Troppe, sempre detto. Interminabili. Senza guardarsi dietro. Credo di aver abbassato di nuovo il record dei 100 NON piani stabilito da me stesso prima della finale Milano-Bologna di basket del '96. Nonostante siano passati più di dieci anni. E il Forum è diventato per un attimo il Museo d'Arte di Philadelphia e io Rocky Balboa sotto gli occhi di alcuni ragazzi in cima alla scalinata. Ultimo gradino, mi giro, nessuno. Braccia al cielo. Bruce eccomi! Per te, per me, per tante altre cose, per la Micky (va che nipote c'hai! come ai tempi della Nord!) e Dio solo sa quante altre. Adrenalina a 1000. Mi mischio alla gente, con un birra (5 euro, ecco il perchè del titolo). Poi si spengono le luci e Bruce attacca con Radio Nowhere. Lo sapevo. Lo sapevo. Sei uno dei pochissimi uomini ad avermi fatto piangere. Sarà stato tutto quello che avevo dentro, la corsa o che ne so. Ma giuro che appena visto il Boss muovere quella spalla come fa solo lui mi sono emozionato, fino a piangere. Poi per più di due ore e mezza si è dimenato tra chitarra, armonica e italiano. Veramente qualcosa di emotivamente forte. Grande. Un filo che mi ha tenuto lasciandomi appeso. Lui è un mix tra un cowboy e un camionista. Ma di quelli puri, veri. Con le maniche arrotolate e quell'impugnare la chitarra in quel mondo, stretto, aggressivo. La spalla e la testa che si muovono, inimitabile. Solo passione. Per la musica, l'America (ma anche un po' per l'Italia) e per le persone. Tanti pezzi dell'ultimo album, qualche chicca. Assenti la moglie e Federici (in patria per curarsi dal cancro) ma con un grandissimo Little Stevens! Finale a luci accese con versione karaoke di American Land sui maxischermi. Appuntamento al 25 Giugno, stadio Meazza. Comprare (in biglietti in vendita prima di Natale). S.Siro, con tornelli e spuntoni, non è nemmeno affrontabile..
Caro Boss, ti ho "scoperto" in un pomeriggio domenicale di tanti anni fa, al Virgin Megastore di piazza Duomo, venivano presentati Human Touch e Lucky town. Appena quattordicenne ero con mia madre, mi chiese quale volessi e io, timidamente (e fuori dal mio stile di non chiedere mai) risposi, "Come faccio a scegliere? Tutti e due, si può?". Mi disse si. E le due cassettine girarono per svariato tempo nello stereo. Poi, negli anni, ti ho perso. Ma poi, anche per lavoro, ti ho ritrovato. E ieri mi hai preso definitivamente con te. Grazie Bruce, forse hai salvato anche me.
This is radio nowhere,
is there anybody alive out there?
is there anybody alive out there?
I just want to feel some rhythm
I just want to feel your rhythm
I just want to feel your rhythm
Setlist:
Radio Nowhere
The Ties That Bind
Lonesome Day
Gypsy Biker
Magic
Reason to Believe
Adam Raised a Cain
She's the One
Livin' in the Future
The Promised Land
I'll Work For Your Love
Incident on 57th Street
The E Street Shuffle
Devil's Arcade
The Rising
Last to Die
Long Walk Home
Badlands
Girls in Their Summer Clothes
Tenth Avenue Freeze-out
Thunder Road
Born to Run
Dancing in the Dark
American Land